PCM: LA TRATTATIVA SI TINGE DI… GIALLO

Roma -

 

Ieri in occasione dell’apertura della contrattazione integrativa una folta delegazione di RdB e parte della RSU UNICA,  pur non avendo ricevuto la convocazione, ha ritenuto di intervenire al tavolo.

La cosa più sconcertante che è avvenuta, è stata quella che a richiedere l’applicazione della ben nota norma antidemocratica e quindi ad invitare l’amministrazione ad allontanare dalla riunione i rappresentanti di RdB e della RSU UNICA, sono state le sigle firmatarie del contratto.

Alla faccia della democrazia !

Infatti, come abbiamo sempre sostenuto, sono proprio le sigle firmatarie che hanno voluto tassativamente inserire nel contratto nazionale la clausola “che esclude dalla trattativa chi non firma il contratto” con la speranza evidente di togliere di mezzo la maggior parte delle sigle sindacali della Presidenza del Consiglio. Infatti sei sigle su nove non sono state convocate compresa la RSU UNICA (espressione unica di tutti i lavoratori!).  

Vogliono evidentemente ripercorrere la stessa strada del Contratto Nazionale laddove gli stessi  hanno accettato a scatola chiusa e firmato un accordo redatto dall’Amministrazione e dal Governo.

E in cambio di cosa hanno fatto tutto questo? Ci chiediamo…

Non comprendiamo, poi, come possano dimostrare tanta arroganza nei confronti del personale della Presidenza non solo verso chi è iscritto e non iscritto a queste sigle, ma in particolare con quei colleghi che si sono espressi numerosi contro il contratto attraverso il referendum. Mentre i firmatari del CCNL si spendono in comunicati per denigrare una sigla piuttosto che un’altra e si dicono pronti  alla firma del contratto integrativo senza però aver scritto una parola da sottoporre ai dipendenti della Presidenza, l’altra parte dei sindacati ha definito una piattaforma comune che verrà prospettata ai colleghi nei prossimi giorni.

In questo sconcertante panorama emerge l’atteggiamento assolutamente criticabile dell’Amministrazione. Non solo per aver scelto di tenere fuori illegittimamente la RSU UNICA nonché numerose sigle sindacali, spaccando di fatto il personale della Presidenza del Consiglio, ma per aver dimostrato una scarsa autorevolezza sottraendosi ad un confronto democratico con chi rappresenta i lavoratori della PCM, fino al punto di “sgattaiolare” per i corridoi di Palazzo Chigi tirandosi dietro i sindacati “collaborazionisti” e rifugiandosi nel chiuso di una stanza “blindata”.

 

18 settembre 2009         RdB/CUB P.I.

                                                                                                       Coordinamento Nazionale PCM