Osservazioni all'Amministrazione PCM su bozza codice etico.
Cons. Manlio Strano
Segretario Generale
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Cons. Giuseppina Perozzi
Capo Dipartimento
Politiche di Gestione e sviluppo Risorse Umane
Cons. Maria Contento
Ufficio Affari Generali e
Relazioni Sindacali
Dipartimento Politiche di Gestione
e Sviluppo Risorse Umane
e, p.c. Presidente Antonio Catricalà
Sottosegretario
alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
Oggetto: Osservazioni su bozza codice etico.
La realizzazione di un nuovo codice etico della Presidenza del Consiglio dei Ministri è senza dubbio pleonastico. La normativa e i CCNL vigenti già rispettano il principio costituzionale del buon andamento della Pubblica Amministrazione, compreso il sistema sanzionatorio da applicare al dipendente che trasgredisce quindi, lo scopo di un codice etico così come è stato concepito da questa Amministrazione, risulta essere un’esasperata intimidazione nei confronti dei lavoratori.
Pertanto USB non condivide la necessità di questo provvedimento per le motivazioni di seguito esplicitate:
- a caratterizzare la versione trasmessa è il suo essere a “senso unico” prevedendo solo obblighi da parte dei lavoratori. Mentre l’Amministrazione non ha alcun obbligo nei confronti dei propri dipendenti e persevera nell’attacco alla libertà di critica e di parola. Il codice impone sostanzialmente il silenzio ai lavoratori. Si riducono così gli spazi di libertà anche nei casi in cui nessun danno può cagionarsi all’Amministrazione. In realtà, anche in relazione ai recenti fenomeni di malcostume amministrativo evidenziati dai mass media, i danni procurati all’Amministrazione scaturiscono dai comportamenti illeciti di chi, nel codice etico proposto, dovrebbe svolgere la funzione di controllore, senza però a sua volta essere controllato;
- l’Amministrazione assume, all’interno di questo codice, solo generici obblighi di trasparenza. Un unico articolo a questo scopo viene dedicato, mentre sarebbe stato opportuno una maggiore precisione e dettaglio. Un’Amministrazione deve essere sempre imparziale e trasparente non solo imponendo rigidi quanto inutili modelli di comportamento ai lavoratori considerandoli come i sudditi del sistema.
Tale documento, quindi, è solo un’operazione di facciata nei confronti dell’opinione pubblica e degli organi di stampa e, probabilmente, il raggiungimento degli obiettivi per qualche dirigente della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il quale non ha valutato le inevitabili conseguenze che la relazione tra causa–effetto potrebbe provocare.
La USB stigmatizza, inoltre, il fatto che il codice non sia stato oggetto di confronto nei tavoli sindacali e neanche nell’ambito dei comitati paritetici previsti dal CCNL.
Pertanto chiede, oltre alla sospensione dell’attuazione del codice in questione, l’apertura urgente di un tavolo di confronto tra le parti per affrontare le reali problematiche riguardanti il personale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, compresa la ricaduta del processo di riorganizzazione in atto sull’organizzazione del lavoro, in applicazione del principio del buon andamento della Pubblica Amministrazione e nel rispetto dei diritti dei lavoratori.
p/USB Pubblico Impiego
Coord. Nazionale PCM
Bruno Stramaccioni