Stato di agitazione dei lavoratori della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Roma -

Le organizzazioni sindacali Snaprecom, USB P.I., SIPRE e UGL/PCM, dopo essersi confrontate con il personale in numerose assemblee svolte nelle varie sedi della Presidenza del Consiglio dei ministri, confermano lo stato di agitazione di tutti i dipendenti.

Infatti, il Personale della Presidenza, riunito in Assemblea generale il 23 ottobre u.s., nel riconfermare lo stato di agitazione già proclamato, ha affidato ancora una volta alle nostre Organizzazioni Sindacali il compito di adottare tutte le misure necessarie previste dallo Statuto dei Lavoratori e dalle norme in vigore, al fine di sbloccare l’attuale fase di stallo, relativa non solo alla riqualificazione del personale per il 2019 ma anche al CCNL 2016-2018.

Il CCNL risulta essere fermo al 2009 con la conseguenza di aver privato i dipendenti di una adeguata crescita professionale e di una giusta remunerazione. L’assenza di politiche improntate alla valorizzazione del personale, al miglioramento dell’efficienza delle prestazioni e la latitanza dei vertici dell’amministrazione hanno generato un serio problema di prospettiva per tutti i lavoratori e le lavoratrici della PCM. Le difficoltà incontrate dalle organizzazioni sindacali nel confronto con un’“Amministrazione autoritaria”, volta ad interpretare unilateralmente le norme contrattuali, rappresentano i prodromi di una vera e propria diserzione della democrazia sindacale.

Per queste ragioni è importante dare un segnale di unità e compattezza che possa smuovere coscienze e sollecitare nuovi tentativi d’intesa.

Roma, 29 ottobre 2019

 

Snaprecom Fulvio Ferrazzano

USB Pubblico Impiego Bruno Stramaccioni

SIPRE Alfredo Macrì

UGL/PCM Roberto Rossi