Se non ora… quando?

Roma -

 Come già preannunciato nel comunicato di qualche giorno fa nella riunione, presso la Sala Verde, è stato discusso lo schema del decreto di riorganizzazione delle strutture generali della PCM.

      

Il Vicesegretario generale ha illustrato il quadro organizzativo delle strutture (comprese quelle provenienti dallo spacchettamento) che non ci trova concordi, poiché alcune di queste risultano sovradimensionate e altre invece depauperate delle competenze attinenti.

 

L’Amministrazione, inoltre,  preoccupata di garantire alla dirigenza la certezza degli incarichi, ha spaziato solo intorno a questo argomento, tralasciando le molteplici problematiche che assillano i lavoratori della Presidenza.

 

RdB non accetta che si parli solo di una parte del personale e, nella riunione, ha ribadito che la riorganizzazione ha comunque una naturale ricaduta su tutto il personale, è necessario, quindi, porre in essere soluzioni per un assetto definitivo della PCM eliminando quei “rimedi temporanei” che, indubbiamente, non migliorano l’organizzazione del lavoro né la condizione del lavoratore che appare sempre meno considerato parte integrante dell’Amministrazione.

 

RdB, ripropone con forza gli argomenti che interessano concretamente tutti i lavoratori, pertanto ritiene improrogabile un confronto con l’amministrazione sulle seguenti tematiche:

 

1. identificazione fabbisogno – stabilire definitivamente il contingente necessario al funzionamento della Presidenza. La fotografia attuale prevede circa 1700 unità e oltre un migliaio di personale di prestito compreso un numero elevato di personale militare non applicato ai sensi dell’art 33 L 400/88 (che appare in contrasto con l’attuale politica sulla sicurezza del Governo) con l'aggiunta di una considerevole presenza di esperti e consulenti “immuni alla politica dei tagli” ;

2. valorizzazione dei lavoratori dei ruoli e permanenza del personale comandato -  sempre più subordinata al singolo dirigente e non ad una chiara politica del personale generale che tenga conto delle reali professionalità presenti;

3. personale dl 181/06 -   lo schema risolve la questione operativa delle strutture trasferite ma non quella del riconoscimento dei diritti dei lavoratori perseguitati “dall’invarianza della spesa”.

        

Malgrado lo scenario descritto, siamo convinti che un’altra Presidenza è possibile ponendo al centro il dipendente individuato come principale risorsa sulla quale investire e non come un costo da contenere.

            21 settembre 2007                RdB/P.I. – P.C.M.   Coordinamento Nazionale

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