Incontro con il Ministro della Funzione Pubblica Nicolais: i primi segnali sono negativi
Si è svolto ieri pomeriggio a Palazzo Vidoni l’incontro tra il nuovo Ministro e le Confederazioni sindacali.
La valutazione di questo primo incontro è negativa perché conferma quanto avevamo preannunciato nel dibattito interno a RdB.
Il Governo Prodi in quanto a scelte e obiettivi politici dimostra di essere in piena continuità con le politiche dei governi precedenti: smantellamento della P.A., non solo per ripianare il debito pubblico, basta pensare alla manovra economica ed alle dichiarazioni del ministro Padoa-Schioppa, ma soprattutto per cancellare definitivamente il ruolo e la funzione dello stato sociale a partire dalla P.A.
Il Ministro ha parlato di rilancio della “politica” della pubblica amministrazione attraverso l’innovazione tecnologica, lo svecchiamento del personale, il rilancio del sistema premiante e la rivitalizzazione della riforma Bassanini .
Il raggiungimento degli obiettivi è ovviamente e indissolubilmente legato alla “concertazione”.
Precariato e contratti per il Ministro rappresentano “ la contingenza” che però non deve ipotecare l’obiettivo finale e cioè : “ridisegnare la macchina complessiva della pubblica amministrazione.”
La Rdb-CUB, unica voce fuori dal coro, ha posto il rilancio della P.A. in termini concreti attraverso massicci investimenti economici e atti concreti del Governo con il prossimo DPEF, base politica della prossima Legge Finanziaria:
- risorse finanziarie, a partire da rinnovo dei contratti, a fronte di un perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni pari a oltre il 18% tra il 2001-2004, la legge Finanziaria 2006 ha stanziato risorse pari a qualche euro a lavoratore;
- sblocco delle assunzioni;
- definitiva stabilizzazione di tutti i lavoratori precari della P.A.;
- reinternalizzazione di tutti i servizi pubblici dati in appalto valorizzazione della professionalità dei dipendenti pubblici cancellando tutti i vincoli esistenti ( passaggi tra le aree, pagelle, organici, carichi di lavoro etc.)
La nuova fase politica, la ripresa della concertazione e l’emergere di una evidente contraddizione politica tra promesse elettorali e scelte concrete del Governo, ci impongono una riflessione approfondita, a partire dal prossimo consiglio nazionale, che individui un percorso in grado, attraverso il conflitto, di imporre una inversione di tendenza.