CONTRATTI P.I.: I CONTI NON TORNANO
CONTRATTI P.I.: I CONTI NON TORNANO
Il testo della Finanziaria 2007 nasconde per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego per il biennio economico 2006-2007 una realtà ben diversa da quella sbandierata dal governo e dalla pletora di sindacati e sindacatini entusiasti.
Tanto per cominciare l’anno 2006 salta completamente, non tanto perché siamo già ad ottobre, ma per il fatto che, a fronte dell’inflazione programmata pari all’1,7%, le uniche risorse disponibili sono quelle della Finanziaria Berlusconi sufficienti al pagamento della sola Indennità di Vacanza Contrattuale pari ad incrementi retributive dello 0,5% a partire da aprile 2006 che diventa 0,8 il 1° luglio 2006 (15 euro lordi medi mensili).
Passiamo al 2007. Agli stanziamenti della Finanziaria Berlusconi (322 milioni) questa Finanziaria aggiunge altri 807 milioni per un totale pari all’1,4% a fronte di un’inflazione programmata del 2%, che, nel rispetto delle decorrenze 1° gennaio 2007, rappresenta lo stratosferico ulteriore aumento di ben 26 euro, sempre lordi medi mensili.
A contratto bello che scaduto (2008) è previsto uno stanziamento ulteriore di poco più di 2 miliardi che significano ulteriori 50 euro lordi medi mensili che dovrebbero venire (il condizionale è d’obbligo) in tasca solo a partire dal 1° gennaio 2008.
Per cui risulta che dal 2008 gli effetti del contratto 2006-2007 saranno pari a circa 90 euro lordi medi mensili.
Un risultato addirittura inferiore al contratto 2004-2005, rinnovato con il governo Berlusconi, che portò incrementi in busta paga pari a circa 103 euro (sempre lordi medi mensili) con un inflazione programmata dello 1,7% nel 2004 e 1,6% nel 2005 contro l’1,7% programmata per il 2006 e del 2% per il 2007.
Quello che si evince dai numeri, e ancor più dal testo, è la vera considerazione che ha il governo della pubblica amministrazione, dei suoi dipendenti e dei servizi sociali che lo stato dovrebbe garantire ai cittadini.
La legge Finanziaria 2007 comprende uno stanziamento a decorrere dal 1 gennaio 2008 di 2193 milioni di euro, mentre per il 2009 non sono previste risorse. Tale scelta mette in discussione l’attuale assetto contrattuale, che come più volte indicato dal Governo si vorrebbe modificare, portando a tre anni la vigenza del contratto economico.
Una Finanziaria a senso unico! E non ci venissero a raccontare la favola della manovra equa che ridistribuisce la ricchezza prodotta.
I NUMERI PARLANO CHIARO!!
Lo sciopero nazionale proclamato dalla RdB/CUB Pubblico Impiego per il 20 ottobre è la prima risposta che i dipendenti pubblici daranno a questa Finanziaria in preparazione dello sciopero generale del 17 novembre.
Roma, 4 ottobre 2006
p/Direzione Nazionale
Giuliano Greggi