ARAN, DIRITTO DI SCIOPERO & P.C.M.
L’ARAN , ieri, ha riunito le organizzazioni sindacali per la presentazione della bozza di accordo sui servizi minimi essenziali in caso di sciopero.
A 15 mesi dalla scadenza, aspettavamo la convocazione all’ARAN per il rinnovo del CCNL, non certamente per una questione marginale come quella concernente la restrizione di un diritto dei lavoratori sancito dalla Costituzione.
Inoltre , ci chiediamo se il fine di tale accordo, considerata anche la tempistica, non sia quello di sottrarre al lavoratore l’unico strumento a sua disposizione per rivendicare migliori condizioni di lavoro e adeguati aumenti salariali prima del rinnovo contrattuale.
La RdB/CUB Pubblico Impiego stigmatizzando ogni limitazione al diritto di sciopero, tanto più se la stessa, viene estesa ad una amministrazione come la Presidenza del Consiglio dei Ministri che non prevede alcun servizio essenziale ai cittadini,
il 30 marzo 2007 ha indetto lo sciopero del Pubblico Impiego
Þ CONTRO una manovra che trasforma la liquidazione in capitale di rischio, in mano a promotori finanziari che la utilizzeranno senza controllo diretto da parte dei lavoratori;
Þ CONTRO il progetto del governo di revisione dei coefficenti che vuole ridurre alla fame le future pensioni;
Þ CONTRO lo smantellamento della pubblica amministrazione, con la riduzione e l’accorpamento di uffici ed-enti, (v. soppressione della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione);
Þ CONTRO i contratti senza limiti di tempo e senza garanzie di rinnovo vero e recupero di salario perso per effetto del caro vita (gli aumenti previsti e finanziati sono 15 euro lordi per il 2006 – vacanza contrattuale - 26 euro per il 2007, 50 euro per il 2008, una perdita dell’1,7% del potere di acquisto).
INVITIAMO I COLLEGHI A PARTECIPARE IN MASSA ALLO SCIOPERO DAL QUALE, PER I SUOI CONTENUTI, DIPENDE IL FUTURO LAVORATIVO DEI DIPENDENTI PUBBLICI.
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