CHE CIASCUNO DIA SECONDO LE PROPRIE CAPACITÀ, CHE A CIASCUNO SIA DATO SECONDO LE SUE NECESSITÀ.

Roma -

Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ieri abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione di quello che sta avvenendo. Oramai è completa simbiosi tra Amministrazione e Organizzazioni Sindacali Snaprecom, Cisl e Flp.

 

Un’Amministrazione che tralasciando il suo ruolo super partes si è completamente schierata a difesa della dirigenza elogiandone pure i meriti e dall’altra coloro i quali, solo a parole (vedi i comunicati) tutelano i lavoratori mentre sui tavoli di trattativa continuano a prendere decisioni che vanno contro gli interessi dei colleghi.

 

Ieri si è svolta la riunione richiesta da alcune Organizzazioni Sindacali, tra cui RdB, per discutere la ripartizione dei risparmi di gestione dell’anno 2008, come le norme prevedono. Risparmi che è bene precisare vengono erogati ogni anno entro il mese di giugno.

 

La proposta di RdB al tavolo era quella di modificare la passata ripartizione e in pratica 80% per il personale delle qualifiche e 20% per la dirigenza, in 95% e 5%. Rammentiamo che negli anni scorsi l’indicazione di RdB è sempre stata quella di attribuire il 100% dei risparmi di gestione al personale delle aree funzionali.

 

E’ apparso chiaro a quel punto da che parte stavano le altre Sigle, quelle cioè, che hanno voluto anche i contratti degli ultimi mesi. Sicuramente non da quella dei lavoratori.

 

Infatti hanno confermato le percentuali precedenti (80%-20%). Tradotto in cifre i dirigenti dovranno accontentarsi di percepire solo 4 volte quello che prenderà una qualifica. Poverini!!

 

Va sottolineato che i colleghi del CIPE Turismo e Sport non avranno nulla. Naturalmente la RdB è stata l’unica a sollevare il problema sul tavolo, totale silenzio da parte di quelle Organizzazioni Sindacali che continuano solo a promettere.

 

15 dicembre 2009

 

RdB/CUB P.I. Coord. Nazionale PCM

 

p.s.: la frase “calunniate, calunniate, qualcosa resterà” attribuita a Vladimir Lenin è in realtà di Francesco Bacone, che la sentenziò nel De dignitate et aumento scientiarum.