CCNL Presidenza del Consiglio Ministri 06-09 Oltre al danno, la beffa

Roma -

OLTRE AL DANNO ANCHE LA BEFFA!

 

All’indomani della sottoscrizione del contratto, leggiamo un comunicato a dir poco sconcertante delle sigle che hanno firmato. Perché? Andiamo per ordine.

Affermare che si sarebbe potuto ottenere di più ma non lo si ottenuto è come ammettere una incapacità a trattare e quindi una sconfitta sul piano sindacale.

In realtà queste sigle sindacali, forti della loro “maggioranza”, da subito si sono isolate dalle altre OO.SS. sposando incondizionatamente le intenzioni del Governo (o per meglio dire dell’ex Segr. Gen. Masi e ex Capo del Personale Grande ). Infatti erano pronti a firmare da subito non appena si è aperta la contrattazione all’ARAN e, a parte qualche correzione di punti e virgole, non hanno mai cercato di migliorare la bozza che ci era stata sottoposta.

Riteniamo, poi, che con un tale comunicato si siano superati i limiti della correttezza e della trasparenza. Rivendicare  le richieste di altre sigle sindacali accolte dall’ARAN, dimostra tutta la pochezza di questi “sindacalisti di mestiere”. D’altro canto possiamo comprendere che ci si debba giustificare per aver firmato una roba del genere.

Inoltre la democrazia per questi signori deve essere un concetto superato e che non gli appartiene.

Le “chiacchiere da bar, le voci di corridoio e le polemiche pretestuose” sono state utilizzate proprio da loro.

La RdB, al contrario, ha consultato tutti i colleghi, iscritti e non, attraverso numerose assemblee e un referendum partecipato da cui è scaturito un verdetto di netta bocciatura del contratto.

Se questi sindacati erano tanto sicuri di avere la “maggioranza” dei consensi avrebbero potuto partecipare al referendum. Ma a quanto pare è bastata una assemblea di qualche decina di iscritti per decidere che avevano dalla loro i colleghi – tutti – della Presidenza.

Ma veniamo al contratto.

 

  • DIRITTO D’OPZIONE: non vi è alcuna garanzia prevista poiché la dichiarazione allegata non costituisce nessun impegno per le parti. Rimane in vigore la L. 133/08 (mobilità) che può essere modificata solo attraverso un altro provvedimento di legge. Sicuramente hanno ottenuto un buon risultato mediatico, ma che lascia il tempo che trova.
  • FIRMA DEL CCNI CON IL 51%: argomento poco interessante per il personale, ma rivendicarlo come una conquista è assurdo. Anche qui vale quanto appena detto poiché sussiste una norma al riguardo. Precisamente il dlgs 165/01 prevede, all’art. 43 comma 3, che il criterio del 51% ( cioè la sottoscrizione da parte della maggioranza delle sigle rappresentative) valga esclusivamente per il 1° livello, cioè contratto nazionale.
  • A FRONTE DELL’AUMENTO – obbligatorio – dell’orario di lavoro settimanale da 36 a 38 ore sono destinate sul tabellare 100 euro lordi medi. Non solo la cifra è irrisoria ma addirittura non peserà sull'Amministrazione, poiché quest'ultima non tirerà fuori neanche un centesimo poiché il costo ricadrà in parte sul FUP e in parte sullo storno del 50% dello straordinario. Circa i 250 euro destinati all’indennità di amministrazione, diciamo solo che nel contratto del 2001 delle Agenzie fiscali si è stabilizzata una quota consistente del FUA senza nessun aumento dell’orario di lavoro.
  • CIRCA L’AUMENTO DELLA PERCENTUALE DEL PART-TIME, IL RIEQUILIBRIO DELLE SOMME STABILIZZATE SULL’INDENNITÀ DI AMMINISTRAZIONE TRA LA II E LA III AREA, LA DIMINUZIONE DA 8 A 7 ORE per un totale di 15, e non 16 ore, per il mantenimento dell’attuale art. 18 sono state tutte richieste  della RdB. Così come per il pro-rata la richiesta è stata della UIL. A dimostrazione questo che una trattativa condotta seriamente porta vantaggi ai lavoratori.
  • PER L’ORDINAMENTO PROFESSIONALE, si è persa un’altra occasione per una riforma vera! Le modifiche apportate non cambiano nulla rispetto a prima. La prima area di fatto viene assorbita dalla seconda ma rimane lo sbarramento - un vero e proprio concorso -  per il passaggio dalla vecchia posizione apicale della I area alla vecchia posizione iniziale della II area. Rimane anche lo sbarramento tra la II e la III area con la novità, introdotta dal contratto, che i passaggi saranno a carico del FUP e non più dell’Amministrazione. L’aumento di ulteriori posizioni nella III area è un rimedio apparente per compiacere qualche collega ma non prospetta - un vero percorso di carriera per gli apicali dell’ex area III.  “Se allunghi il brodo con l’acqua diventa insipido”. E’ evidente che all’ARAN è stato sottoscritto un contratto differente perché noi non siamo stati in grado di trovare la norma di rinvio per una ulteriore posizione (F9) da prevedere nell’ex II area nel prossimo contratto. Anche in questo caso ci sembra una clamorosa azione mediatica e null’altro.
  • NON ULTIMA LA QUESTIONE CIPE, TURISMO E SPORT. Considerato il consenso che i dipendenti di questi Dipartimenti hanno per le sigle firmatarie ci appare quanto meno sconcertante che non ci sia stata una soluzione concreta al problema dell’inquadramento nel ruolo. Anzi il parziale riconoscimento economico, a nostro avviso, pone una ulteriore differenziazione di trattamento tra personale appartenente alla medesima amministrazione. Riteniamo improbabile che il rinnovo del biennio economico possa modificare la parte giuridica di un contratto, perché la eventuale modifica può avvenire solo mediante il quadriennio normativo. Oltre al fatto che questi colleghi non avranno alcuna possibilità di ottenere una qualsiasi progressione professionale. Ma dimenticavamo come da loro affermato….non si poteva ottenere di più!

 

Vogliamo ricordare inoltre che i miglioramenti apportati alla bozza contrattuale, rivendicati impropriamente da tali sigle, sono state proposte già da anni dalla RdB e sono state anche oggetto della campagna per l’elezione delle RSU.

Naturalmente tutto ciò che affermiamo è testimoniato dai numerosi comunicati diffusi in questi anni dalla RdB e, per chi lo volesse, dalle registrazioni degli incontri avuti all’ARAN.

 

In ultimo sulla questione firma. Chi ha deciso di non sottoscrivere il contratto il 31 luglio lo ha fatto nella piena consapevolezza di dimostrare il netto rifiuto all’accordo. Se poi avverrà una successiva adesione sarà in conseguenza sia della norma antidemocratica che, questi sindacati, “firmatari di contratto”, hanno fortemente voluto, sia del risultato del referendum nel quale numerosi colleghi si sono espressi a favore della presenza della RdB al tavolo di trattativa per il CCNI, dal momento che chi non firma il contratto nazionale subisce l’esclusione dai tavoli di contrattazione integrativa. 

Si proibisce di fatto il dissenso.

Questo dimostra che hanno paura di chi è contro!

 

Rimane il fatto che è stato sottoscritto un contratto che ha peggiorato notevolmente la condizione dei dipendenti della Presidenza.

Forse non si sarebbe potuto ottenere tutto quello che si chiedeva, ma di sicuro neanche peggiorare quello che si era già ottenuto.

Per concludere la RdB è disponibile in qualsiasi momento ad un confronto con tutte le sigle sindacali. Naturalmente pone un’unica condizione: “che questo avvenga dinanzi a tutti i colleghi e non nel segreto di qualche stanza!”.

  3 agosto 2009

RdB/CUB P.I.Coord. Nazionale PCM

 


Qui il testo del CCNL PCM 2006-2009  siglato il 31.07.2009