Argomento:

SPENDI SPANDI EFFENDI

Roma -

USB, in merito alle politiche del personale in atto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri a seguito della spending review, sottolinea, per l’ennesima volta, la totale inutilità di tale provvedimento in quanto non incide sui veri sprechi ma infierisce solo nei confronti dei lavoratori e dei cittadini che continuano a pagare di tasca propria, attraverso il taglio della spesa sociale, i costi dell’apparato clientelare generato dalla “casta” politica.

Mentre ci si accanisce verso tutto ciò che riguarda i dipendenti della PCM, a partire dalla restituzione di alcune unità di personale comandato fuori comparto, dal taglio della dotazione organica, dalla rimodulazione dei bilanci per gli emolumenti accessori fino alla decurtazione del fondo per le politiche sociali (polizza sanitaria), presso strutture della Presidenza del Consiglio dei Ministri si persiste nell’avvalersi di consulenti esterni ignorando la presenza e l’utilizzo di  idonee professionalità interne all’Amministrazione.

Un esempio tangibile: presso il Dipartimento per il Coordinamento delle politiche economiche lo stanziamento di spesa per  il 2012, per i capitoli di bilancio riguardanti le segreterie e unità tecniche e i nuclei di consulenza, è di circa 4.200.000 euro (non depauperato evidentemente dagli interventi del Governo). Il 18 giugno e il 13 settembre 2012 sono state pubblicate sul sito del CIPE, le selezioni pubbliche riguardanti l’individuazione di “solo” 7 esperti NARS (Nucleo di consulenza per l’attuazione delle linee guida dei servizi di pubblica utilità) per il “misero” costo annuale di 411.950 euro. Lo sforzo di trasparenza e di valorizzazione delle professionalità interne, viene presto smentito dai risultati delle selezioni, che hanno condotto al conferimento di incarichi a personale esterno anziché preferire le candidature del personale interno con elevata professionalità. E’ evidente che le competenze reperibili all’interno non avrebbero comportato il costo (notevole) della nomina di estranei all’Amministrazione. Nello specifico si è voluto “salvare” alcune unità di personale assunte ai sensi dell’art. 19, comma 6, del Dlgs n.165/2001, cessate dal 31 ottobre 2012 per effetto della spending review, conferendo loro l’incarico di esperto “senior” adeguando il compenso a 85.000,00 euro, che, guarda caso corrisponde al trattamento economico di un dirigente di II fascia!!

E’ la spirale perversa dell’attuazione della politica dei tagli e dei presunti risparmi di spesa che tocca la maggior parte di noi lasciando inalterati i privilegi di pochi.

Noi ci ostiniamo a denunciare e a lottare contro questo stato di cose:

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